GIOIELLI LONGOBARDI IN FILO
Il Maestro ricamatore Jorge Maya propone presso il Museo del Ricamo di Valtopina una collezione di disegni, creata nella sua bottega Sivigliana in Spagna, che si ispira all’arte orafa, decorativa ed architettonica degli antichi Longobardi, con la finalità di creare una collezione di “Gioielli longobardi in filo” realizzati a mano, in una rielaborazione contemporanea del tema proposto.
Ciascun disegno si è materializzato, diventando un’opera d’arte unica, grazie all’interpretazione tecnica degli artisti partecipanti, appartenenti a diversi settori (ricamo, merletto, tessile, moda, pittura, etc.).
I partecipanti al progetto hanno lavorato rispettando i tre parametri indicati che caratterizzano la collezione:
– il fondo in velluto avorio;
– l’utilizzo del filo di qualsiasi tipologia;
– la presenza dell’oro.
Nel progetto “Gioielli longobardi in filo” l’elemento costante è l’oro, materiale necessariamente presente. L’oro, che ha una simbologia storica in tutte le civiltà e culture del mondo, in questo progetto è elemento comune, infatti è presente nei quadri sotto forma di metallo rigido, filo, paillettes, pittura etc.
Gli artisti, di cinque nazionalità diverse, hanno cercato di restituire, in maniera più fedele possibile, il progetto grafico del maestro Maya, rappresentando con maestria la propria tecnica peculiare ed aggiungendo unicità e pathos alle interpretazioni personali in maniera tale da rendere i manufatti vere e proprie opere d’arte.
Senza la mirabile collaborazione dell’intero gruppo – che ha lavorato ad altissimo livello – non sarebbe stato possibile creare questa bellissima mostra di quadri in filo.
Nonostante i due difficilissimi anni che l’intero pianeta ha dovuto affrontare a causa della pandemia Covid-19, il gruppo di artisti ha lavorato con passione ed energia, la stessa Passione che lo ha incentivato a continuare a creare.
È stato un lavoro duro e complicato avendo lavorato a distanza anche di migliaia di chilometri gli uni dagli altri, ma nonostante alcuni limiti, orgogliosamente, si è riusciti ad ottenere un eccellente risultato. La distanza non è un ostacolo quando si lavora col cuore.
Il laboratorio spesso è stato un “piacevole caos” a causa dei numerosi e svariati impegni che comporta questo tipo di progetto: lo studio dell’arte longobarda, la realizzazione dei disegni, l’assegnazione dei lavori ai partecipanti al progetto, la preparazione dei pacchi contenente i materiali da utilizzare, l’invio dei colli, mantenere una comunicazione costante e continua con partecipanti e collaboratori, supervisionare le opere mentre tutti i partecipanti lavoravano in autonomia e a distanza, impartire consigli e suggerimenti.
Al termine del percorso creativo e operativo tutti i partecipanti al progetto hanno inviato le proprie opere a Siviglia, per cui è seguito il montaggio dei lavori sulle strutture metalliche e infine l’invio al Museo, dalla Spagna all’Italia, dell’intera collezione, pronta per poter essere esposta, corredata di documenti e schede tecniche.
È stato un lavoro lungo (durato due anni) piuttosto impegnativo e talvolta complicato, ma che ha restituito un’ampia soddisfazione e riempito d’orgoglio il maestro Maya, gli artisti partecipanti e quanti hanno collaborato alla buona riuscita della mostra “Gioielli longobardi in filo”.